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La manipolazione muscolare aiuta i cavalli in agonismo a risolvere problemi di rigidità, andatura e caratteriali aiutandoli ad utilizzare al meglio il proprio potenziale. Se si pensa che il 60% del peso corporeo del cavallo è costituito dalla sua massa muscolare, non può sorprendere il fatto che abbia dei problemi muscolari.

I muscoli dei cavalli possono diventare sofferenti
a causa di

  • Stiramenti e strappi
  • Raffreddamento troppo veloce, specialmente dopo un lavoro molto intenso
  • Riscaldamento inadeguato
  • Squilibrio posturale causato per esempio da atrofia o da una ferratura scorretta
  • Squilibrio strutturale come ad esempio un’anca non allineata con l’altra,difetti di appiombo ecc.
  • Febbre. Una condizione dell’organismo che risponde ad una aggressione esterna, spesso a causa di una malattia virale. In questo caso l’attivazione del metabolismo porta alla diffusione nei tessuti di sostanze di scarto, “residuo” della guerra in atto
  • Malattie. Sia per la malattia in sé, sia per l’immobilità cui spesso il cavallo è costretto che inevitabilmente provoca difficoltà nello smaltimento delle tossine
  • Dieta inadeguata. Troppo cibo o cibo sbagliato possono intossicare il cavallo e quindi tutti i suoi tessuti
  • Anemia. Globuli rossi “poveri”, significano poco ossigeno nel sangue. L’ossigeno è lo spazzino dei tessuti. Scarso ossigeno significa tessuti intossicati
  • Finimenti inadeguati
  • Lavoro sbagliato
  • Interventi chirurgici
  • Problemi dentari

Comunque, tutte le volte che si chiede ad un cavallo di lavorare in una condizione che non glielo consente, o di lavorare in modo eccessivo rispetto alle sue capacità e possibilità in quel momento, si rischia di incorrere in un serio problema muscolare e di compromettere in modo a volte molto pesante,l’equilibrio psico-fisico del cavallo. I muscoli reagiscono “automaticamente” ad ogni forma di dolore, contraendosi in maniera spasmodica e producendo quindi, se il dolore perdura, anche tante tossine. In questo modo, il cavallo è senza equilibrio e cerca di compensare utilizzando le proprie risorse in maniera sbagliata e dando inizio a quella CATENA DISFUNZIONALE che avrà un impatto negativo non solo sul movimento e sulla prestazione del cavallo, ma sulla sua condizione generale di salute.

Non c’è niente nei libri di veterinaria che aiuti la diagnosi di questo tipo di problema ed invece dovrebbe esserci perché a volte anche s ela terapia veterinaria è stata effettuata, il cavallo fatica a ritrovare la pienezza di condizione o il recupero al cento per cento.
Il trattamento veterinario spesso si ferma nel momento in cui la lesione o “l’anomalia” è stata curata definitivamente e non tiene conto delle conseguenze di quest’ultima sulla capacità di movimento del cavallo.
Succede poi molto spesso che un cavallo non abbia veramente alcun problema evidente riconducibile a qualche problema articolare o a qualche ferita, ma ugualmente non sia in grado di “esprimesi” come prima.
Spesso è proprio l’errore nel non riconoscere che il sistema muscolare può essere la causa unica e primaria dei problemi che determina una terapia inadeguata.
Sfortunatamente ancora oggi si fa tantisismo per rimediare e curare problemi ortopedici e zoppie, ma pochissimo è stato fatto nella prevenzione o correzione di “problemi da sforzo”.
Se non sir ealizza che il sistema muscolare – 60% del peso corporeo del cavallo e sistema responsaile del movimento – è la causa predominante di problemi legati al movimento, molte cose restaranno invariate.
Non bisogna mai stancarsi di ripetere e ricordare a tutti, proprietari, allevatori, guidatori e fantini, questo principio fondamentale : sono i muscoli che fanno muovere le ossa del cavallo, cos’altro?

Il corpo del cavallo è fatto per potersi muovere in maniera forte ed elastica allo stesso tempo.
Quando questo non accade più significa che c’è un problema.
Il motivo principale per cui ciò accade è la contrattura muscolare che risulta come conseguenza die ccessiva tensione e sforzo o di uno strappo muscolare. Altre cause concomitanti sono naturalmente legate all’età, al temperamento, a problemi di ipertrofia muscolare o di atrofia conseguente a traumi o ancora le conseguenze di traumi e incidenti di ogni genere.
I cavalli in agonismo che devono quindi “dare il massimo” sono quelli più esposti a questo tipo di problemi, anche perché è molto difficile stabilire cosa e quanto sia questo “massimo” da raggiungere. E’ il fatto di voler ottenere sempre di più dall’animale che lo porta a “rompersi”. Tutto si paga, solo che in questo caso è l’animale a farne le spese.